Il mondo della logistica sta vivendo una fase rivoluzionaria: stiamo parlando dell’utilizzo dei droni, i nuovi mezzi per il trasporto di farmaci. Il raggiungimento di luoghi estremi, di persone impossibilitate a muoversi e la riduzione dei costi sono gli obiettivi di questa nuova modalità di trasporto.
Il mercato degli aeromobili a pilotaggio remoto potrebbe arrivare a 21 miliardi USD entro il 2022 e sono diversi i progetti messi in piedi da aziende di tutto il mondo che li vogliono utilizzare per il farmaco a domicilio.
Droni e farmaci: dagli USA al Pacifico
Di recente avvio nella Carolina del Nord è un progetto firmato Ups, in collaborazione con il costruttore di velivoli a guida autonoma Matternet, per il trasporto di campioni e prototipi medici dalle strutture periferiche all’ospedale della zona. Ups dichiara che oltre a rispondere all’esigenza della richiesta in giornata, si evitano ritardi stradali e si migliora l’esperienza del paziente.
Anche DHL, leader mondiale di logistica, con il suo “Parcelcopter 4.0” debutta nel settore dei droni per il trasporto di medicinali nelle aree più isolate e difficili da raggiungere via terra, rifornendo così ospedali e farmacie.
E ancora, uno degli ultimi progetti riguarda “La Repubblica di Vanuatu”. Un arcipelago vulcanico situato nell’Oceano Pacifico meridionale a circa 1.750 chilometri dall’Australia. L’arcipelago, raggiungibile solo dopo lunghissimi viaggi aerei o via nave, lo rendono tra i più ostici da raggiungere, tanto che, Unicef, Governo australiano e il fondo globale alla lotta contro Aids, tubercolosi e malaria hanno iniziato a consegnare “medicinali a domicilio” grazie all’utilizzo di droni.
L’Italia non resta a guardare
Anche l’Italia rimane al passo con la tecnologia e le nuove sperimentazioni. L’asl di Grosseto ha lanciato l’iniziativa che prevede il trasporto di materiale sanitario e la ricerca di persone scomparse in quelle isole molto spesso irraggiungibili causa mareggiate o cattive condizioni metereologiche. L’utilizzo dei droni si estenderà anche alla provincie interne più disagiate e prevederà il trasporto di: “farmaci, materiale ematico, emoderivati, piccoli strumenti, materiale didattico e documenti, fino a un peso massimo di 30 chili”.
Questo nuovo strumento di trasporto di farmaci è sicuramente impattante nel mondo della sanità pubblica; tra gli elementi positivi c’è la possibilità di poter garantire farmaci salvavita e di raggiungere persone colpite da traumi con tempistiche e costi ridotti.
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