Svolta green nel pharma: la sfida è duplice
Quella della sostenibilità è una sfida decisiva del nostro secolo, un tema che coinvolge tutti, aziende comprese, rendendo necessaria la ricerca di nuove soluzioni per un cambiamento di passo ormai necessario. Anche l’industria pharma si trova a giocare la partita della sostenibilità, adeguandosi al rispetto di nuovi criteri e standard per rispondere alle esigenze della collettività. Ma tra l’adozione di nuovi modelli e il rinnovo della propria immagine pubblica, per il pharma la sfida è duplice.
A livello globale, la produzione e il consumo di medicinali ha un impatto oggettivo sull’ambiente, dall’emissione di gas serra allo sviluppo della resistenza antimicrobica, un tema ormai sotto gli occhi dell’opinione pubblica: le Nazioni Unite hanno identificato l’inquinamento farmaceutico come una priorità globale emergente e nel 2019 la Commissione Europea ha inviato un comunicazione ufficiale al Parlamento Europeo, al Consiglio e al Comitato Economico e Sociale Europeo finalizzata a identificare nuove misure per far fronte ai rischi potenziali dei residui farmaceutici nell'ambiente.
L’appello globale a una svolta “green” sta sicuramente dando una scossa al settore farmaceutico, stimolando molte aziende ad adottare pratiche e approcci innovativi: la messa a punto di pratiche IT “verdi” per ridurre i consumi nei data center, l’ottimizzazione delle supply chaine il miglioramento nel trattamento delle acque reflue sono alcuni esempi di possibili interventi utili a ridurre l’impatto ambientale all’interno del ciclo farmaceutico.
L’evoluzione in questo senso è concreta, ma c'è ancora molto da fare. A cominciare dal problema dei rifiuti: la Commissione Europea ha recentemente adottato orientamenti sulla raccolta differenziata dei rifiuti domestici pericolosi, di cui fanno parte i prodotti farmaceutici. Un passo avanti rispetto al quale, tuttavia, si dovranno valutare ulteriori misure tra cui l’utilizzo di confezioni più piccole e allineate all'uso reale dei medicinali.
Anche le formulazioni “benign by design” potrebbero segnare una svolta, consentendo di progettare farmaci con minore impatto sull’ambiente sin dalle prime fasi dello sviluppo, evitando l’impiego di molecole più persistenti quindi potenzialmente più nocive.
Ad oggi i numeri parlano chiaro: l’industria farmaceutica è tra i settori più “green” in assoluto, vantando un calo di emissioni del 74% (rispetto al 26% della media manifatturiera) e una riduzione del consumo di energia del 54% (rispetto al 13%) tra il 2007 e il 2017, come evidenzia il report Farmindustria 2019. Nonostante questi progressi, le azioni finora intraprese non sono ancora sufficienti per rinnovare l’immagine e la reputazione dell’industria del farmaco nell’opinione pubblica: in una recente indagine Censis, oltre il 37% degli intervistati ha espresso una valutazione negativa del settore, motivandola con la percezione di una prevalenza della dimensione del profitto.
Come comportarsi, allora? Ci vorrà del tempo per avere un impatto positivo non solo sull’ambiente, ma anche sulla percezione pubblica. Per farlo, sarà fondamentale posizionarsi sempre più come impresa d’avanguardia in questo senso e investire attivamente nella comunicazione delle iniziative di responsabilità sociale e ambientale d’impresa affinché siano valorizzate e percepite nel loro impegno.
In questo contesto, Sprim Green si propone come partner per identificare gli ambiti di miglioramento delle prestazioni ambientali aziendali, valutare il posizionamento dei prodotti ed elaborare strategie per comunicare la sostenibilità in modo mirato ed efficace. Se vuoi rilanciare la tua impresa con modelli di comunicazione al passo con i più recenti criteri di sostenibilità, contatta Sprim Green, l’iniziativa “verde” nata dall’esperienza di Sprim Italia.
Fonti:
One Health: la visione chiave per le sfide di salute attuali e future
Dal cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità, all’aumento dei rifiuti, i sistemi alimentari si trovano al punto di intersezione tra numerose sfide (1). Di fronte a uno scenario complesso, le cui vulnerabilità sono sotto i nostri occhi ogni giorno, tutti – dai consumatori, ai professionisti della salute, ai retailer, alle aziende – sono chiamati a fornire risposte sufficientemente articolate e che, in particolar modo, considerino la salute umana come indissolubilmente legata a quella dell’ecosistema (2): è la visione One Health.
Il termine è apparso per la prima volta nel 2007, con l’approvazione, da parte della American Medical Association di un partenariato tra medicina umana e medicina veterinaria (2). Inizialmente applicato più al settore veterinario, nel “nuovo mondo” al quale la pandemia ha aperto la strada, One Health torna alla ribalta come priorità nell’agenda di tutti gli stakeholder che hanno un ruolo nella “filiera della salute”.
In One Health tutti sono chiamati a essere attori del cambiamento: i consumatori, adottando abitudini alimentari e di consumo più sane e sostenibili, i professionisti della salute, sensibilizzando i consumatori e fornendo loro informazioni che consentano di prendere decisioni basate su dati, attuando politiche e linee guida a tutela della sicurezza alimentare e della sostenibilità, le industrie e i retailer, ripensandosi in chiave più green, ad esempio riconsiderando il posizionamento dei loro prodotti, e lavorando a iniziative che possano veicolare impegno e responsabilità sulle tematiche associate alla salute.
Anche in ambito europeo fioriscono progetti di ricerca che si collocano in questa prospettiva. EFSA stessa si sta interrogando su come fare proprio questo modello, nell’ambito di una conferenza programmata per giugno 2022, che avrà l’obiettivo di capire come la scienza della valutazione del rischio possa orientarsi e plasmarsi in questa prospettiva più ampia (1).
Soltanto il contatto e il dialogo tra scienziati, decisori politici e pubblico potranno rendere possibili la sensibilizzazione e la creazione di network, in uno sforzo corale di costruzione di una public awareness (3).
Fonti:
- European Food Safety Authority. ONE – Health, Environment, Society – Conference 2022. News. Published: 1 february 2021.
- One Health Commission (2021). History. Available at: https://www.onehealthcommission.org/en/why_one_health/history/.
- Garcia, S. N., Osburn, B. I., & Jay-Russell, M. T. (2020). One health for food safety, food security, and sustainable food production. Frontiers in Sustainable Food Systems, 4, 1.